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Cronologia della Letteratura Rumena - UniFI
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Eminescu Mihai

Eminescu Mihai, nome alla nascita: Mihai Eminovici
Data e luogo di nascita
15 gennaio 1850 (o 20 dicembre 1849?), Botoşani
Data e luogo di morte
15 giugno 1889, Bucureşti
Abstract

Poeta, prosatore, pubblicista, drammaturgo. È considerato il più importante scrittore rumeno del XIX secolo;  consacrato, intorno alla Prima guerra mondiale, dalla critica come “il poeta nazionale rumeno”, continua a rappresentare questa figura identitaria nella posterità fino all'epoca contemporanea. Dopo una gioventù avventurosa (studi liceali interrotti, a Cernăuţi, sotto la guida dell'amato professore, Aron Pumnul, vagabondaggi attraverso la Transilvania e la Muntenia) il padre riesce a mandarlo a Vienna, dove segue i corsi universitari pur senza essere iscritto regolarmente  (1869-1872); svolge un’intensa attività di propaganda politica, nazionalista, nell'ambito della Società degli Studenti “Giovane Romania”. Esordio assoluto con una poesia occasionale, La mormîntul lui Aron Pumnul [Sulla tomba di Aron Pumnul] (nell’opuscolo Laecremioarele învaeţaeceilor gimnasişti de’n Cerneauţi la mormîntul preaiubitului lor profesoriu Arune Pumnul [Le lacrime degli alunni del ginnasio di Cernăuţi sulla tomba del loro amatissimo professore Arun Pumnul], Cernăuţi, 1866), debutto sulla stampa in Familia [La Famiglia] (in questa occasione Iosif Vulcan cambia il suo nome in Eminescu, nome con cui firmerà d'ora in avanti), con la poesia De-aş avea [Se avessi]. Le poesie inviate da Vienna a Convorbiri literare [Conversazioni letterarie] (Venere şi Madonă [Venere e Madonna], Mortua est!, Epigonii [Gli epigoni]), fra il 1870 e il 1871, avviano la collaborazione  con Junimea, con Titu Maiorescu e con la rivista del gruppo; nello stesso periodo si assiste alla sua consacrazione da parte del grande critico letterario  come giovane scrittore rappresentativo del gruppo, della nuova direzione, del nuovo classicismo rumeno della fine del secolo. L’esistenza quotidiana di Eminescu continua ad essere precaria, nonostante l’aiuto degli amici. Pubblica assai poco nonostante scriva molto (la cassa con i manoscritti, donata da Maiorescu all’Accademia dopo la morte del poeta, svelerà uno scrittore di straordinaria, inquieta, modernità, sfruttata dalla critica letteraria del secolo successivo), che probabilmente  costruisce la propria relazione con i lettori nella fredda consapevolezza della distanza che lo separa dal gusto dell’epoca (fatto visibile anche nella frequenza del tema del poeta incompreso o del genio “non nato nel suo tempo”, si veda il ciclo delle Scrisori [Epistole] Luceafărul [Espero], Icoană şi privaz [Icona e cornice]). Muore in manicomio, estraniato da se stesso nella follia e dalla propria opera nel silenzio (riceve, nel 1883, il volume edito da Maiorescu, il solo volume pubblicato il poeta vivente, come un oggetto privo di senso). Con i cambiamenti introdotti da Eminescu nella lirica rumena si chiude il romanticismo e si assiste alla separazione definitiva dai modelli impegnati e messianici della generazione precedente; la nuova letteratura è ancorata al modernismo dell’avventura fallita del linguaggio e della costruzione ambigua di un soggetto creatore, presente e assente allo stesso tempo. All’apparenza, la sua opera riscrive in modo più alto temi consacrati (l’eros cosmotico, Sara pe deal [Sera sul colle]; la cosmologia, Scrisoarea I [Epistola I]; la creazione dell’uomo geniale, Luceafărul [Espero]; i cicli storici, Memento mori; l’alienazione e l’alterità, Gemenii [I Gemelli]; l’esperienza iniziatica, Povestea magului călător în stele [Il racconto del mago che viaggia fra le stelle]), ma il sovvertimento ironico dei rispettivi topoi è il bersaglio principale della poetica emineschiana, senza dubbio una delle voci più possenti della letteratura rumena di tutti i tempi. La prosa, pubblicata in gran parte postuma (Sărmanul Dionis [Il misero Dioniso], Geniu pustiu [Genio solitario], Cezara, Făt-frumos din lacrimă [Il Bel Principe della lacrima]), il teatro (Decebal [Decebalo], Mira) e la prodigiosa attività pubblicistica si inseriscono coerentemente in questa poetica postromantica fondata sul tragico

Bibliografia

Poesii [Poesie], prefaţă de Titu Maiorescu (Bucureşti, 1883/84); Proză şi versuri [Prosa e versi] (Iaşi, 1890); Opere complete [Opere complete], I (Bucureşti, 1902); Poezii postume [Poesie postume] (Bucureşti, 1905); Scrieri politice şi literare [Scritti politici e letterari] (Bucureşti, 1905); Poezii [Poesie] (Bucureştii, 1908); Proza literară [La prosa letteraria] (Bucureşti, 1908); Opere complete [Opere compelte] (Bucureşti, 1914) 

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1. Făt-Frumos din lacrimă [Il Bel Principe nato da una lacrima; 2. Epigonii [Gli epigoni]; 3. Sara pe deal [Sera sul colle]; 4. Scrisoarea I [Epistola I]; 5. Scrisoarea II [Epistola II]; 6. Scrisoarea III [Epistola III]; 7. Scrisoarea IV [Epistola IV]; 8. Scrisoarea V [Epistola V]

 
ultimo aggiornamento: 30-Ott-2019
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